Ai sensi dell’art. 37 il datore di lavoro fornisce a ciascun lavoratore la formazione sufficiente in materia di salute e sicurezza con particolare riferimento a:
– concetti di rischio, danno, prevenzione, protezione, diritti e doveri dei vari soggetti aziendali ecc.;
– rischi riferiti alle mansioni e ai possibili danni e alle conseguenti misure e procedure di prevenzione e protezione caratteristici del settore o comparto di appartenenza dell’azienda.
Uno di tali rischi e pericoli gravi, ma prevedibili e quindi evitabili, è rappresentato dall’incidentalità stradale sia come autisti sia come pedoni, tanto in ambito lavorativo quanto in itinere, nei percorsi casa/lavoro.
Gli incidenti stradali sul lavoro o in itinere rappresentano il 40% degli incidenti stradali in generale e costituiscono circa 1/5 degli incidenti sul lavoro. Inoltre, 6 su 10 incidenti con esito mortale sul lavoro avvengono sulla strada (INAIL, 2013).
Gli studi nell’ambito dell’incidentalità stradale hanno concordemente mostrato come il fattore umano sia all’origine della grande maggioranza dei sinistri. Errori involontari, distrazioni e infrazioni deliberate delle norme stradali (le tre principali tipologie di comportamento all’origine degli incidenti) sono sostenute spesso da inconsapevolezza o sottostima dei rischi connessi a specifiche condotte nel traffico e da una mancata conoscenza di come le caratteristiche ed i limiti dei processi psicologici (attenzione, percezione, presa di decisione, valutazione dei rischi), che regolano i comportamenti alla guida, possono influenzare le condotte degli utenti della strada.
Anche per quel che riguarda gli incidenti stradali sul lavoro, i comportamenti dei conducenti rappresentano la principale causa di sinistro. In particolare, all’origine degli incidenti stradali in ambito lavorativo troviamo: la fatica alla guida (affaticamento e mancanza di sonno), la velocità eccessiva, la distrazione (in particolare uso di dispositivi elettronici in auto), l’uso di sostanze che possono alterare lo stato psicofisico del conducente (alcol e farmaci). A tali comportamenti si aggiungono le pressioni legate ai tempi e all’organizzazione dell’attività lavorativa e lo stress legato al traffico.
Se si vogliono ridurre gli incidenti stradali sul lavoro è quindi necessario un intervento volto a modificare i comportamenti dei conducenti promuovendo l’azione di comportamenti più sicuri. In ambito europeo sono molteplici gli interventi che vanno in tale direzione e che coinvolgono psicologi esperti in psicologia del traffico.
Tale disciplina, infatti, studia il ruolo del fattore umano nell’incidentalità e propone modelli d’intervento efficaci nel modificare le condotte che aumentano il rischio d’incidente.
Le nostre proposte per le aziende:
Come psicologi del traffico e docenti dotati di requisiti per la formazione nell’ambito della sicurezza sui luoghi di lavoro proponiamo tre tipi d’intervento formativo sul tema della sicurezza stradale a diversi livelli:
• Corsi di aggiornamento per RSPP, ASPP (tutti Settori Ateco), Dirigenti e Preposti, Datori di lavoro
• Formazione per i lavoratori (finalizzata a promuovere l’adozione di comportamenti sicuri alla guida e alla riduzione degli incidenti sul lavoro e in itinere)
• Valutazione di rischio legato ai comportamenti alla guida dei lavoratori e formazione ad hoc dei lavoratori in base ai profili di rischio emersi dalla valutazione